La legge sicurezza uccide! Presidio a Novara

  • Agosto 10, 2019 17:58

Ringraziamo tutte le tante persone e le organizzazioni di vario orientamento che venerdì sera hanno voluto rispondere alla chiamata lanciata dal CAN solo tre giorni prima: Novara, nonostante fossimo a metà agosto, ha espresso il suo primo “no” alla nuova legge sicurezza. Cui dovranno seguirne molti altri e non solo in piazza.
Si è reso evidente che non tutti, e anche in questa città, siamo distratti dalle vacanze o peggio indifferenti o favorevoli alle politiche in atto. Politiche che, è utile ribadirlo soprattutto nelle fasi parlamentari che paiono aprirsi, non nascono oggi. Salvini non spunta dal cappello di un prestigiatore. È il frutto di decenni di pessime politiche nate da pessime idee.
Eravamo in piazza non solo per contestare queste ennesima pessima legge di questo pessimo governo, di cui fa parte questo pessimo ministro dell’interno. Certo, oggi governano loro, le leggi le scrivono e se le votano loro, quindi chiaro che la prima contestazione è nei loro confronti.
Ma c’eravamo soprattutto per avversare con forza le idee abominevoli che stanno alla base di queste politiche. E queste idee non spuntano oggi come funghi. Hanno avuto una lunga preparazione, si sono sedimentate, hanno attecchito. Preparazione che non è arrivata solo dalla destra o dalla estrema destra: i campi di concentramento (che suona eufemismo) in Libia, gli accordi con la Libia, i respingimenti, i DASPO urbano: questi non se li è inventati Salvini, Salvini ha proseguito (e peggiorato) la strada, ma non se li è inventati lui.
Sottolineiamo quindi che queste politiche e queste idee sono sbagliate oggi, come lo erano ieri e come lo saranno domani, quando e SE il pallino del potere cambierà ancora mano. E ricordare che essere in queste piazze deve essere una assunzione di impegno per quando e SE quel potere si riprenderà: un impegno a non ripetere le politiche del passato. A ricordare che chi occupa per avere un tetto sulla testa e chi sostiene occupazione – basta fare i conti – rischia facilmente dieci anni di carcere con queste due leggi (I e II)! Che il lavoratore che picchetta ne rischia cinque? Sette? Che il reato è ostativo per l’ottenimento della cittadinanza. Che qualsiasi forma di resistenza a pubblico ufficiale è penalmente aggravata. Queste sono leggi create per reprimere la contestazione, la lotta ai soprusi e alle diseguaglianze.
Allora alcune forze si ricordino di queste piazze quando e SE saranno al governo locale o centrale, perché non si sia trattato per l’ennesima volta solo di mera vetrina elettorale: si ricordino di agire e di esporsi nel proprio ambito perché queste norme siano non applicate, ma cancellate. Perché noi ci ricorderemo che in queste piazze c’erano insieme a tante e tanti. E faremo in modo di ricordarlo a tutti, anche quando e SE la memoria tornerà più labile e la critica meno feroce.