Fuori i pro vita dai consultori! Interventi dalla piazza #2

  • Maggio 31, 2021 10:48

Proseguiamo nella pubblicazione di alcuni tra gli interventi dalla piazza novarese di sabato 29 maggio “Fuori i pro vita dai consultori!”

 

“E’ di pochi giorni fa quella che è stata definita dal direttore dell’Avvenire, noto giornale di stampo cattolico, una “laica provocazione”. Si tratta di una proposta che di laico non ha nulla, avanzata da Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Belisario (che dovrebbe occuparsi di pari opportunità) che dice, testuali parole “si potrebbe pensare a sospendere la legge 194, vietando l’aborto per 5 anni”. Secondo Golfo questo dovrebbe incentivare le donne a fare più figli, per il futuro del Paese, perché, aggiunge Golfo “Un’Italia senza figli è un’Italia che non ha posto per il futuro, è un’Italia che lentamente finisce di esistere”

Vorremmo ricordare alla signora Golfo che i nostri corpi non sono incubatrici e che noi non dobbiamo figli a nessuno, tantomeno alla Patria

Correlare denatalità e aborto serve soltanto a non ammettere che il vero problema riguarda le politiche di welfare in questo paese che non sostengono in nulla la genitorialità. Non favoriscono le donne che lavorano e che si trovano a dover gestire il lavoro produttivo e quello di cura e che spesso sono costrette a dover lasciare il proprio impiego perché non c’è alcuna forma di sostegno.

Invece di sostenere le donne si ribadisce la nostra subalternità ad una funzione sociale, in questo caso quella riproduttiva. Bisognerebbe parlare di indipendenza economica e di diritto all’autodeterminazione delle donne, ma queste non sono istanze che interessano ai movimenti pro vita e a certi partiti, quello che vogliono è solo controllare il nostro corpo

Immaginatevi cosa succederebbe se si vietassero gli aborti per 5 anni. Ce lo raccontano le donne e le soggettività aventi un utero che sono costrette ancora oggi ad abortire clandestinamente, In Polonia per esempio, o a Malta, ma anche qui, in Italia. Tra le pratiche moderne c’è quella per esempio di ingerire farmaci originariamente destinati a curare l’ulcera. Ci sono casi in cui questi farmaci non funzionano, causando infezioni, aborti incompleti e  malformazioni fetali

Per questo oggi siamo qui, per ribadire ancora una volta e fino a che sarà necessario, che sui nostri corpi decidiamo noi, né Dio né Stato né patriarcato”